Natura, funzione e presupposti della teologia pastorale (CTP 1)
1. Natura, funzione e presupposti della teologia pastorale
La teologia pastorale è “la scienza teologica della cooperazione ministeriale al piano divino della salvezza”, ovvero quella parte della teologia – speculativa ma di orientamento pratico - che ha la funzione di insegnare al pastore d’anime come condurre i fedeli in ordine alla salvezza, nel ministero sacerdotale e nell’apostolato. Essa presuppone la Rivelazione del piano salvifico di Dio e dei mezzi salvifici da Lui stabiliti (quindi la teologia dogmatica, morale, spirituale, sacramentaria, nonché la scienza canonica); e si avvale anche dell’aiuto di molte altre scienze ausiliari (filosofia, storia della Chiesa, agiografia dei santi, psicologia, pedagogia, casistica, ecc…).
La scienza pastorale va unita alla sapienza pastorale che con le supreme ragioni tutto illumina, dirige e applica alla vita, in ordine al fine supremo dell’uomo; e all’arte pastorale che è l’abilità pratica di formare, istruire, reggere, santificare le anime e governare la comunità in cui sono riunite, la quale richiede oltre alla scienza teologica anche doti naturali (equilibrio psichico, capacità di ascolto, intuizione… da affinare con l’esperienza), doni soprannaturali (prudenza, consiglio, grazia di stato…) e tanta grazia (per cui esige tanta santità, preghiera, immolazione) anche perché la conversione e santificazione sono opere della grazia.

Gesù Buon Pastore (Mosaico particolare)
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