La Catechesi oggi in Italia. Orientamenti pastorali
In Italia, nelle nostre parrocchie, la programmazione della catechesi e la partecipazione dei fedeli ad essa è molto scarsa. Ci si limita a catechizzare i fanciulli in preparazione alla prima comunione o i ragazzi e i giovani al sacramento della confermazione mentre per gll adulti, e altre fasce di età, la catechesi è alquanto inesistente…
I fanciulli e i ragazzi, poi, dopo aver ricevuto i sacramenti dell’Eucarestia e della Confermazione, abbandonano del tutto la vita ecclesiale! Purtroppo questa è la situazione che troviamo in Italia, dal nord e al sud, salvo qualche rara eccezione.
In questo articolo non esamineremo le cause che hanno determinato questa crisi, ma vogliamo dare qualche suggerimento per poterla superare mettendoci in ascolto della voce autorevole della Chiesa attraverso il suo Magistero e le sue prescrizioni.
Nel Codice di Diritto Canonico, ai numeri 773-780 riscontriamo delle indicazioni illuminanti che richiamano al dovere dell’istruzione religiosa da parte pastori d’anime (can. 773), principalmente del Vescovo per la propria Diocesi (can. 775), dei parroci in forza del loro ufficio nelle loro parrocchie (cann. 776-777), dei Superiori religiosi e delle società di vita apostolica nelle proprie chiese, scuole o altre opere in qualunque modo loro affidate (can. 778); dei genitori, con l’ausilio dei padrini, nei confronti dei propri figli per mezzo della parola e del buon esempio (can. 774 § 2)
Il canone 774 afferma, inoltre, la sollecitudine nei confronti della catechesi che deve riguardare tutti i membri della Chiesa (quindi non può essere trascurata da nessuno!) e il can. 780 raccomanda la cura dei catechisti affinché svolgano adeguatamente il loro incarico, soprattutto con una formazione continua e permanente.
Destinatari: la catechesi è rivolta a tutti i fedeli, nessuno escluso, dai fanciulli agli anziani, ai ragazzi, giovani, adulti, uomini e donne.
Una lacuna da colmare
Purtroppo riscontriamo una grave lacuna nel Codice, cioè non viene specificato, come in altri documenti o norme del passato, i tempi di attuazione della catechesi al popolo, rimanendo solo nel generico, es. sui compiti del parroco o superiore religioso (cfr. can 776). Tenendo conto però della Tradizione, con la prassi e le prescrizioni precedenti nella Chiesa, riscontriamo che la catechesi al popolo si svolgeva frequentemente, anche con cadenza settimanale soprattutto nei giorni festivi; i Sommi Pontefici, fino ad oggi, hanno conservato la prassi della catechesi settimanale (cfr. La catechesi del mercoledi in Vaticano).
Il Concilio di Trento (1563) prescriveva l’obbligo per i sacerdoti d’istruire i fedeli nei giorni festivi, non solo col sermone (omelia) ma anche con la catechesi. San Pio X nell’Enciclica Acerbo Nimis (1905) a sua volta richiamava:
Considerando poi, che, segnatamente in questi tempi, anche gli adulti non meno dei fanciulli hanno bisogno della istruzione religiosa; tutti i parroci ed ogni altro avente cura di anime, oltre la consueta omelia sul vangelo, che deve esser fatta nella Messa parrocchiale in tutti i giorni festivi, spiegheranno il catechismo ai fedeli in modo facile e adatto all’intelligenza degli uditori, in quell'ora che ciascuno stimerà più opportuna per la frequenza del popolo, fuori però del tempo in cui si ammaestrano i fanciulli. Nel che dovranno fare uso del catechismo tridentino; e procederanno con tale ordine che, nello spazio di un quadriennio o quinquennio, trattino tutta la materia del simbolo, dei sacramenti, del decalogo, dell'orazione domenicale e dei precetti della Chiesa.
(cfr. http://www.vatican.va/content/pius-x/it/encyclicals/documents/hf_p-x_enc_15041905_acerbo-nimis.html)
Questa disposizione venne codificata nel Codice di Diritto canonico del 1917 al can. 1332:
Nelle domeniche e nelle altre feste di precetto deve per giunta il parroco spiegare il catechismo agli adulti, con ragionamenti adatti alla loro intelligenza, in quell'ora che, a suo giudizio, è più opportuna per la frequenza del popolo.
Pertanto, tenendo conto di questa prassi ecclesiale e delle situazione di crisi della fede in molte nostre comunità, dovuta essenzialmente all’ignoranza religiosa, è auspicabile che ogni pastore d’anime riprenda la santa consuetudine di catechizzare il popolo settimanalmente, nei giorni festivi o in un altro giorno della settimana più adatto per lui e i fedeli. Ad esempio, la catechesi agli adulti e ai catechisti collaboratori, si potrebbe tenere il sabato pomeriggio o sera, mentre ai fanciulli e ai ragazzi la domenica prima o dopo la celebrazione della S. Messa festiva, così che i fanciulli possano anche adempiere al precetto festivo della partecipazione al Santo Sacrificio.
I testi catechistici e i sussidi
Il testo base per tenere la catechesi al popolo è ovviamente il Catechismo della Chiesa Cattolica (1993) e il relativo Compendio (2005), senza trascurare i riferimenti all’intramontabile Catechismo di San Pio X (1912) e al primo catechismo per la Chiesa Universale, il Catechismo Romano (1566).
Infine, bisognerebbe aggiornare le modalità di catechizzare i fedeli, utilizzando i moderni mezzi audio-visivi (utilità anche del Cineforum per approfondire qualche tema che si tratta nella catechesi) e diffondere i contenuti attraverso gli strumenti di comunicazione di massa (stampa, radio, televisione, Internet, Social Network…) così da raggiungere tutti, anche quelli che sono impossibilitati ad essere presenti alle catechesi.
Troviamo infatti nel Codice di Diritto Canonico queste indicazioni :
Can 779: L'istruzione catechistica sia trasmessa con l'uso di tutti gli aiuti, sussidi didattici e strumenti di comunicazione sociale, che sembrano più efficaci perché i fedeli, in modo adatto alla loro indole, alle loro capacità ed età come pure alle condizioni di vita, siano capaci di apprendere più pienamente la dottrina cattolica e di tradurla in pratica in modo più conveniente.
Can. 777 § 4: che l'istruzione catechetica sia trasmessa anche a quelli che sono impediti nella mente o nel corpo, per quanto lo permette la loro condizione.
Preghiamo la Madonna affinché ci aiuti ad accogliere, a vivere e a trasmettere fedelmente il prezioso dono del Catechismo della Chiesa Cattolica.
(P. Bernardino M. Abate)

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