Il senso dell’apostolato e dell’evangelizzazione (CTP 7)

7. Il senso dell’apostolato e dell’evangelizzazione


E’ portare Cristo e il Suo Vangelo, “colui che il Padre ha mandato”, secondo il mandato di Cristo stesso agli Apostoli (apostellein = mandare) “andate e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato” (Mt 28, 19-20). 

La Chiesa è apostolica in quanto perpetua nei secoli la missione salvifica degli Apostoli di portare a tutti gli uomini Cristo Salvatore. 

In pratica si tratta di preparare le genti a credere e obbedire al Vangelo a cominciare dal primo annunzio del kerigma seguito dalla formazione catechetica e poi le altre forme di apostolato, a partire dalla testimonianza luminosa di una vita santa. 

Occorre la preghiera e la carità che è l’anima, la legge e il fine di ogni apostolato (è la carità che muove, attrae e salva), dalla quale viene anche il coraggio dell’annunzio: “non mi vergogno del Vangelo: è potenza di Dio per la salvezza di chi crede” (Rm 1,16).

L’apostolato si dà in tre forme: 

  1. gerarchico (dei ministri costituiti in autorità, a titolo di mandato o carità); 
  2. sub-gerarchico (dei laici in modo dipendente dalla gerarchia); 
  3. extra-gerarchico (di tutti i cristiani). 


XIV domenica tempo ordinario Lc 10,1-9 - Arcidiocesi di Vercelli


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